
sentimenti
30 novembre 2015
Allahu akbar e la crisi del presepe
Checchè ne dica Alfano, ecco perché non c'hanno ancora attaccato.
Telefonata dalla Siria ad aspirante cellula terroristica della provincia veneta.
"Pronto mi sentite?"
"Sì capo! La vittoria ci sorriderà presto! Allahu akbar! Allahu akbar!".
"Sì certo allauakbàr, ma ora per favore aggiornatemi su cosa sta succedendo di importante in Italia".
"Allah è grande e Maometto è il suo Profeta! Qua in Italia è in corso
la crisi del presepe, che sta sconvolgendo stampa, televisioni e social
network. È grande occasione per noi".
"Sembra interessante, spiegami bene".
"Possa Allah vegliare su noi! In una scuola di provincia le mamme di
alcuni ragazzini infedeli hanno chiesto di andare nella scuola dei
propri figli a cantare inni eretici dedicati al Dio dei cristiani. Il
capo della scuola, illuminato da un angelo mandato da Allah, gli ha
detto di no".
"E vabbè e allora?".
"Come allora? Che il Profeta
ci doni saggezza! Qua s'è scatenato il putiferio fratello! I capi
politici di alcune bande chiamate partiti hanno inneggiato alla jihad
contro di noi! Dannati infedeli, annegheranno nel sangue che invocano!".
"Aspetta, aspetta calmati. Guarda che questa è una stronzata. Ti ho
chiesto di aggiornarmi sui fatti veramente importanti che ...".
"Allahu akbar! Allahu akbar! Possa Colui che tutto conosce incenerirmi
la lingua se dico menzogna! Gli infedeli si stanno scannando fra loro
per questa cosa!".
"Ok. Adesso rilassati e rispondi solo alle mie domande".
"Allahu ak.."
"Chetati!"
"Ok"
"È una scuola di provincia?"
"Sì"
"4 genitori invasati volevano cantarci dentro?"
"Sì"
"E il preside della scuola gli ha detto di no"
"Esatto"
"E in Italia stanno a discutere di una roba del genere?"
"Allahu akbar! Allahu akbar! Si fratello!"
"Ok ... capisco ... Vi ricontattiamo noi eh! Ciao".
"Allahu akbar! Allahu ak..."
Clic.
30 novembre 2015
Intercettare YouPorn ed esportare fica
Più che guerra di religione mi pare carenza di topa


cercare lavoro
30 novembre 2015
Jovannotti. Amen
Con quella finta aria da ingenuo che segue solo la propria spontaneità,
Jovannotti è l'esempio sublime del vacuo conformismo, furbetto e
sciacallo che va conosciuto per quello che è.
Faceva il dj
discotecaro quando era il periodo delle discoteche, rappava (mioddio
rappava) quando lo faceva anche Jo Squillo, si metteva in bocca Che
Guevara in tempo per il ritorno delle occupazioni liceali e del
segaiolismo a sinistra, faceva il serioso cantautore per farsi prendere
definitivamente sul serio, cantava con
Ligabue e Pelù contro l'intervento Nato in Kosovo (intervento che - per
quanto tardivo - dette un freno ai cani assassini di Milosevic), da
bravo sciacalletto capì che era il momento buono per scrivere canzoni di
merda per un popolo di ragazzotti ottusi in kefiah e intellettuali
ciucciamerda da salotto, e così ci rifilò pure la canzone post 11
settembre, dove con la viltà tipica del furbetto scriveva dei versi
sulla Fallaci che nemmeno un Vauro qualunque si sarebbe permesso.
A quel punto era pronto per il veltronismo e il facile terzomondismo provinciale dei miei coglioni.
Il renzismo della Leopolda lo elesse a vate. E l'allora sindaco gli
dette il fiorino d'oro per non s'è capito quali meriti. Se non per farsi
una marchetta a vicenda spendendo il nome di Firenze.
Ora siamo a
dicembre 2015. E nell'arco di poche settimane Jovannotti ha già fatto
uscire due canzoni di merda entrambe dedicate a quanto è bella l'estate
ohhh ohhhh e peccato che dovrà finire ehhhh ehhhh ma tanto poi
ricomincerà ahhhh ahhhh.
Orrendo sciacalletto dei buoni sentimenti e del coraggio dei vili.
Possa la grandezza dei Righeira oscurare per sempre il ricordo dei tuoi
peti scoreggiati dalla bocca mentre saltelli come uno stronzo in cima
ad un palco tra fumi e raggi laser.
Amen.
30 novembre 2015
Surfaiolo

località
30 novembre 2015
San Giovanni delle Contee
Hanno reso talmente irraggiungibili questi posti, grazie ad un'incuria
delle strade di un'indecenza senza scuse (soprattutto per la Regione
Toscana), che pare quasi il paesaggio si voglia vendicare offrendo il
meglio di sé.
O forse è solo che qua è sempre stato bello.
Bello e nascosto.
san giovanni delle contee
| inviato da
inoz il 30/11/2015 alle 10:47 | |

spettacoli
30 novembre 2015
[Grulli di paese] Andrea Scanzi bis
Casa Ciuffantini.
Lapo: "Tommi, ma chi è questo Scanzi?".
"Quello che scrive sul Fatto".
"Ma no, quello è Travaglio. Coi capelli lunghi dietro".
"None. Questo è quello che c'ha i capelli tipo Vanna Marchi prima
maniera. Che si mette le cremine nel viso e poi fa gli status di
facebook dove si dice da solo che è ganzo".
"Ah ok. E' uno sfigato".
"Appunto"
30 novembre 2015
Banalmente? Mettere fuorilegge la predicazione wahabita e salafita
Poi non sarà una guerra di religione. Non si dovranno chiamare
terroristi islamici e tutto quello che vi pare e che a me non interessa
poi molto.
Però, per quanto mi riguarda, la predicazione salafita e
wahabita andrebbe vietata per legge nei paesi democratici dove vige il
rispetto dei diritti civili.
Servirà a nulla, ma almeno si traccia una linea. Che badate, tiene dentro la grandissima parte dell'Islam.
Perchè i caciaroni a là Salvini o a là le Pen non dicono mai una cosa del genere. Eppure è semplice e netta.
Perchè poi ci sarebbe da spiegarlo ai Sauditi (salafiti e wahabiti che
infatti impiccano, frustano e mutilano secondo una visione medievale
della sharia) coi quali facciamo affari e abbiamo relazioni
diplomatiche.
E così, in nome del petrolio, lasciamo che degli
orrendi fomentatori dell'abuso e della violenza predichino liberamente
nei paesi che continuiamo a chiamare nostri. Con danno di tutti. Siano
essi cristiani, mussulmani, ebrei, atei, buddhisti, confuciani o che
cazzo vi pare.

cercare lavoro
30 novembre 2015
Poletterie
Laureatevi, non laureatevi. Laureatevi bene, laureatevi male. Laureatevi presto, laureatevi tardi.
Insomma, fate che cazzo vi pare.
Tanto poi lavoro non lo trovate.
Bona merde.

vita da impiegato
26 novembre 2015
Scontrini e carriere
Io il libro di Davide Vecchi dedicato a Renzi l'ho pure comprato.
S'intitola "L'intoccabile". Vecchi è un giornalista - credo - che scrive
sul Fatto Quotidiano. Uno di quei giornali che affronta gli argomenti
con la convinzione che il giornalista debba essere come il magistrato.
Ossia debba formulare un'accusa. E poi insistere.
In altre parole.
Il Fatto Quotidiano non si pone la domanda "Ciuffoletti è uno stronzo?".
Sì, no, vediamo. Il Fatto Quotidiano assume che "Ciuffoletti
è uno stronzo". Punto. Dopodichè svolge la propria accusa. Reiterandola
ogni giorno, con scarsa possibilità di replica da parte dell'accusato.
Questo giochino, peraltro, viene fatto in collaborazione costante con
procure che girano al Fatto indiscrezioni che il Fatto rilancia ed
amplifica, secondo quel meccanismo perverso per cui l'amministrazione
della giustizia e la corretta informazione cedono il passo
all'autopromozione di giornalisti e magistrati in carriera.
Se
infine, come nel caso della sega mentale sugli scontrini delle cene di
Renzi, viene fuori che nè la procura, nè la Corte dei Conti ritengono vi
sia nulla di rilevante, la soluzione è semplice. Invece di dire che si è
presa una cantonata, basta dire che Renzi è "intoccabile". Et voilà.
Ecco, io non sono un fan di Renzi.
Ma questo modo bieco di fare informazione mi fa cacare.
Ovviamente non auguriamo a questo Vecchi una lunga e proficua carriera.
Perchè tanto la avrà.
Amen.
25 novembre 2015
#heforshe
Mia nonna una domenica di fine anni '30 non volle ballare con un uomo
fin troppo insistente. Ragazza fiera e sorretta da gran fisico, lo
strattonò ben bene per le spalle prima d'andarsene. In paese fu uno
scandalo e una piccola tragedia.
Negli anni '70 quel che più cambiò
il volto dell'Italia non fu il delirio della violenza rossa o nera, ma
lo scandalo femminista e radicale. Qua a Firenze qualcuno ricorderà
l'arresto di 40 donne nel gennaio del 1975 colpevoli di voler abortire
senza rischiare la vita dalle mammane. Molti meno ricorderanno il caso,
era il 1976, di una ragazzina 15enne stuprata a Catanzaro ed accusata
di atti osceni in luogo pubblico. Tutti dovrebbero rammentare che in
questo paese il “delitto d'onore” è stato abolito nel 1981.
Di strada ne abbiamo fatta. E ancora ne rimane da fare.
E' bene ricordarsene quando si dice che vanno considerati anche gli usi
e i costumi di certe comunità. Magari anche di quelle comunità nelle
quali le donne sono asservite, in molti modi, agli uomini.
Mi dispiace, ma ci sono usi e costumi che non possiamo considerare degni d'altro che d'essere abbandonati.
Il siciliano che otteneva lo sconto di pena per l'omicidio della moglie
fedifraga faceva appello ad usi e costumi che la legge riconosceva
degni di tutela.
Credo si sia tutti d'accordo nel considerare un
bene che quel siciliano, i suoi usi e costumi, se li sia cortesemente
stroncati in ..... come diciamo noi ad Oxford.

letteratura
25 novembre 2015
Delle pene
Ogni volta che l'argomento "pena di morte" arriva sui media, ecco che i
politici toscani scattano come molle a ricordare che: "nel 1786 il
Granducato di Toscana fu il primo paese al mondo ad abolire la pena di
morte".
E si sentono subito importanti.
Ora. A parte che non è
stato merito loro. A parte che il Granducato di Toscana era governato da
un austriaco. A parte che quel Granducato non esiste più dal 1860.
Ma la cosa divertente è che non rammentano mai che la pena di morte nel Granducato di Toscana fu sì abolita nel 1786.
Per essere poi prontamente reintrodotta, 4 anni dopo, nel 1790.
Adoro il provincialismo di noi toscani.

LAVORO
11 novembre 2015
Cacciari non esiste
Cacciari non esiste. E' come Uan o il Pupazzo Gnappo. Solo con la barba.
Da vent'anni c'infilano dentro un cretino per andare a dire cazzate in tv.
massimo cacciari
pupazzo gnappo
uan
pupazzo
| inviato da
inoz il 11/11/2015 alle 9:54 | |

CULTURA
10 novembre 2015
Il compagno André Gluksmann
La mia generazione è quella che guardò cadere le Torri Gemelle
interrompendo una partita alla Playstation. Ci avevano detto che la
storia era finita. Scoprimmo che il mondo era esploso.
Nell'accalcarsi di voci stupide, inutili o banalmente furbe che in
quegli anni riempirono i giornali, le televisioni, i bar e i Parlamenti,
Andrè Glucksmann - grazie al Corriere della Sera, alla fondazione
Liberal e a Radio Radicale - divenne per me un compagno.
La sua era una voce che faceva ordine, agitava il pensiero con coraggio e parole precise.
Se n'è andato, ma molto di suo rimane. Con me e ed altri compagni laici, liberali, socialisti e radicali.

danza
6 novembre 2015
Bocce
Testimonial Esselunga 2016 o "Il Cristo delle Bottiglie".
Vostro con 8.000 punti Fragola.
Photo by Giancarlo Bahr Steiner

telefonia
4 novembre 2015
[Grulli di paese] Andrea Scanzi
Qui al bar di Poggibonsi ne abbiamo una mezza dozzina che si intendono quotidianamente di tutto questo. E anche di fica.
Sono i grulli del paese.
Ma gli vogliamo bene.
E li lasciamo fare.
